Intercettazioni al P. Giorgio Napolitano



22 Ottobre 2012
Intercettazioni al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
La mia opinione espressa quando ho scritto l’articolo sulla Costituzione Italiana cioè che va riscritta, trova ancora più conferma oggi parlando d’intercettazioni in quanto sono smentiti i suoi principi che essa regola l’uguaglianza dei diritti e doveri di tutti i cittadini.
Infatti, mentre per noi cittadini comuni le regole sono quelle che ci impongono, per tutti i membri degli organi costituzionali, partendo dal Presidente della Repubblica, dietro ad ogni articolo della Costituzione c’è una norma che li protegge.
Ritornando perciò sull’argomento di questi giorni, le intercettazioni sulla trattativa tra stato-mafia - in cui sembra esserci un presunto coinvolgimento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - per mantenere saldi i principi costituzionali quest’ultimo si è avvalso della norma di protezione chiedendone la distruzione .
Restando poi al dettato costituzionale, il Presidente della Repubblica non può essere intercettato, e sono solo due i reati per i quali può essere incriminato, per attentato alla Costituzione e per alto tradimento.
A questo punto la domanda viene spontanea. Se veramente ci fosse stata una trattativa tra stato e mafia, non sarebbe questa compresa nei due reati sopra citati? Se così fosse, nel periodo del suo mandato, un presidente potrebbe commettere qualsiasi altro reato non vi sembra! Io lo trovo assurdo.
Se tutti possiamo essere intercettati, per quale motivo non dovrebbe esserlo anche il Presidente della Repubblica che è la più alta carica dello stato?
Prima di essere eletto Presidente, non ha fatto forse parte di tutti i politici che non sapevano e che facevano finta di non vedere tutto il marciume che è poi emerso negli enti pubblici?!
Comunque io credo che tutti i cittadini oggi vogliano sapere al più presto la verità, non sulla legalità delle intercettazioni, ma se questo patto c’è stato oppure no.

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