Il richiamo del Cavaliere


Ci sono riuscito
Eccomi











21 Dicembre 2012

Il richiamo di Berlusconi.
Nel centrosinistra, scampato il pericolo delle primarie e sconfitto il rottamatore nonché Sindaco di Firenze Matteo Renzi - che io speravo vincesse - il vincitore Bersani e i suoi della vecchia guardia non potevano certo rischiare che il centrodestra, con il solo Alfano, portasse a termine quel rinnovamento che loro erano appena riusciti a scongiurare.
Così hanno studiato in fretta la strategia: Richiamare il Cavaliere Berlusconi alla ribalta!
Infatti, quando tutti ormai si erano abituati alla sua assenza, hanno ricominciato a sparlare di lui, nonostante si fosse tenuto fuori dalla politica da un anno, sino al punto che, non vedendolo intervenire (abboccare all’amo), sono arrivati persino al paradosso di incolparlo di essere stato lui a mettere l’IMU, per riparare all’errore fatto quando tolse a suo tempo l’ICI sulla prima casa.
“Trovata bestiale”!!!
Il Cavaliere, generoso come sempre e non tirandosi mai indietro nelle difficoltà ha deciso di richiamare Alfano. Deve avergli detto: “Cribbio” mi dispiace dover riprendere in mano la situazione ma c’è bisogno di me. Se tutti i cittadini hanno bisogno di lavorare chi meglio di me, che con le mie aziende do il lavoro a migliaia di persone senza mai ricorrere alla cassa integrazione, può aiutarli a trovare un’occupazione?
Ora che il cavaliere è tornato e quindi fra PD e PDL si gareggia alla pari, Bersani ha deciso di cambiare strategia durante la campagna elettorale. Non parlerà più di Berlusconi ma del suo nuovo programma studiato appositamente per prendere in mano l’Italia al fine di portarla  fuori dalla crisi.
Certo un bel miglioramento per Bersani, dal recente 2008, quando governavano loro e senza la crisi in atto. Dice che sono tre le cose urgenti da fare: parzialitàà, equitàà, lavoròò e bastàà, (parole nuove queste … che sentiamo minimo da trent’anni). E scusate il grassetto e le doppie vocali accentate sulle cose da fare ma Bersani, quando parla seriamente, spinge sulle ultime vocali e, non potendo eliminare quel sorrisino da “bolgnes” tipico di Prodi, va pure a rilento. Un simpaticone insomma!
Non parlo del centro perché Casini e compagni aspettano di vedere chi dei due schieramenti vincerà per decidere poi come accaparrarsi un po’ di poltrone.
Concludendo, non è importante chi vincerà bensì che le persone che faranno parte della coalizione vincente sappiano dare finalmente uno schiaffo al passato mostrando di volere fortemente ed essere in grado praticamente di cambiare il paese e di ridare fiducia a tutti gli Italiani.
G. R.










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