G. Napolitano, l'addio al Quirinale "Torneremo nella nostra vera casa, questa volta per sempre" |
Inviata il 21maggio2013
Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Sig. Presidente, so già che non le interessa più di tanto se le dico di avere perso nei suoi confronti la stima e fiducia che avevo all’inizio del suo mandato, ma il mio modo di essere non mi impedisce di sottolinearlo.
In circostanze diverse, le ho già scritto altre volte, ma non ho avuto il piacere di leggere una risposta e immagino che i molteplici impegni le abbiano impedito di farlo.
In circostanze diverse, le ho già scritto altre volte, ma non ho avuto il piacere di leggere una risposta e immagino che i molteplici impegni le abbiano impedito di farlo.
Mi scuso in anticipo se di nuovo la disturbo e spero trovi un po’ di tempo per rispondermi al termine del suo secondo mandato, richiestole da questa classe politica incapace.
Ritornando alla motivazione per la quale le invio questa mia, mi viene da dire che:
In questo paese continuano le assurdità.
Mentre il nuovo Governo sta arrampicandosi sugli specchi - per trovare i soldi per la copertura a fronte dei provvedimenti presi e che dovrà prendere per aiutare le famiglie meno abbienti e dare lavoro ai giovani - e mentre Lei Presidente fa presente che la crisi è angosciante e drammatica, in un settore dell’ordinamento della nostra Repubblica - come riportato nei seguenti ritagli - i magistrati si sono concessi l’aumento di stipendio.
Sig. Presidente! Non è lei che presiede il Consiglio Superiore della Magistratura? Non poteva intervenire su questa assurda decisione che infastidisce e umilia gli italiani a cui Lei spesso si è rivolto chiedendo loro di fare sacrifici?
Non mi dica per favore che ancora una volta, ha esercitato con rigore le funzioni di vigilanza nei limiti della costituzione!
Non mi dica per favore che ancora una volta, ha esercitato con rigore le funzioni di vigilanza nei limiti della costituzione!
Io credo che se alla capacità fosse legato un po’ di buon senso, molte difficoltà si potrebbero superare, peccato che in politica questo buon senso non esista e i pochi che ce l’hanno vengono emarginati.
Distinti Saluti
Gilberto Renzi
Ritagli
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