Napoli


Alcune fra le cose più importanti, da visitare.
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Regione Campania

Province Campania


Provincia di Napoli


1 - Napoli - Fuoco - E - Passione

2 - Napoli,  panorama dalla Certosa di San Martino
3  Napoli. Panorama su Piazza del Plebiscito
4- Napoli - Spaccanapoli, è’ la via più famosa di Napoli. Spaccanapoli, così detta perché taglia in due la città, attraverso tutto il  centro storico, dai Quartieri Spagnoli fino al quartiere di Forcella.  Secondo la toponomastica ufficiale, in  realtà, assume sette nomi diversi, fra cui via S. Biagio dei librai e via B. Croce. Spaccanapoli ha origini antiche poiché corrisponde ad uno dei tre decumani romani. Sulla strada, uno dei luoghi più vivaci della città,  si trovano palazzi antichi, chiese e piazze di grande interesse. Proseguendo verso piazza Municipio si possono ammirare altri monumenti fra cui la Chiesa dell’Incoronata (XIV sec.) e la fontana del Nettuno del ‘600.  Non stupitevi di nulla: lungo il percorso di Spaccanapoli potrete incontrare  famiglie che vivono nei bassi, artisti-artigiani e abusivi che vendono di tutto. Da un po' di anni piccoli hotel e bed and breakfast sono sorti lungo il percorso, permettendo ai turisti di vivere Napoli proprio come fanno i napoletani. Spaccanapoli è un budello stretto, in cui napoletani, turisti e motorini convivono, non molto pacificamente. Ma non c'è un luogo della città che potrà raccontarvi meglio l'anima di Napoli, la sua essenza che qui si svela senza trucchi. Spaccanapoli non è una cartolina turistica: è Napoli.

5- Napoli- Piazza-del-Gesù-Nuovo- Nata per caso, mentre la città si ampliava verso occidente, Piazza del Gesù è una delle piazze più importanti di Napoli. La piazza si apre all'improvviso lungo il percorso di Spaccanapoli, svelando in un solo colpo d'occhio i tre gioielli: la Chiesa del Gesù Nuovo, l'Obelisco dell'Immacolata e il Monastero di Santa Chiara.

6- Napoli- Chiesa del Gesù Nuovo La Chiesa, è una tipica costruzione del barocco napoletano, con marmi, decorazioni e dipinti. Una leggenda vuole che l'edificio sia stato costruito con pietre magiche capaci di attrarre energie positive. Non di leggende ma di miracoli, parla la cappella di San Giovanni Bosco che si trova all'interno della chiesa.- 

7 - Napoli -Interno della Chiesa del Gesù Nuovo-

8- Napoli. Monastero di Santa Chiara  dall'alto 

9 -Napoli, Nei pressi di Piazza del Gesù, la  Chiesa di Santa Chiara- Prima edificio gotico, poi completamente sovvertito in esempio di arte barocca, per ritornare, dopo la restaurazione del dopoguerra, al fascino e alla semplicità delle origini. Il Monastero di Santa Chiara nasce per volontà di Roberto D'Angiò ed è stato, sotto gli Angioini, il fulcro delle cerimonie civili e religiose

10 -Napoli, interno della Basilica di Santa Chiara. 

11- Napoli - Monastero di Santa Chiara- Accanto al monastero il Chiostro maiolicato con i pilastri interamente ricoperti da maioliche in cui predominano il blu, il giallo e il verde: colori che s'intonano perfettamente con l'ambiente circostante. Il chiostro costituisce una vera e propria oasi di pace nel cuore della Napoli caotica.

12-Napoli.  Monastero Santa Chiara, arte

13 - Napoli. Piazza San Domenico Maggiore si erge al centro di Napoli come una realtà assolutamente estranea al caos e al traffico che la circondano. Lontana da tutto ciò che è moderno, la piazza rapisce lo sguardo di chi vi passa. Al centro il monumentale obelisco voluto dai Domenicani come ringraziamento per la fine della pestilenza nel 1556 e poi la Basilica in perfetto stile barocco

14 -Napoli, Piazza San Domenico Maggiore - Turisti e giovani popolano la piazza sia di giorno che di notte, ma se vi trovate qui, oltre ad ammirare l'armoniosa diversità di stili architettonici che la compongono, conviene fare un salto da Scaturchio, la più rinomata pasticceria napoletana.an Domenico Maggiore 

15 - Napoli in Piazza Maggiore, guglia e Chiesa di S. Domenico Maggiore. 
16- Napoli- La CAPPELLA SANSEVERO Via Francesco de Sanctis

17 - Napoli, in Via Francesco de Sanctis a San Domenico, la CAPPELLA SANSEVERO.  Percorrendo la salita accanto alla piazza, una piccola deviazione dal percorso ci porta in un luogo misterioso di Napoli: la Cappella Sansevero. Una leggenda racconta di un uomo ingiustamente arrestato che, mentre veniva trasportato in carcere, vicino al muro della proprietà dei De Sangro, invocò l'aiuto della Beata Vergine. In quel momento il muro crollò portando alla luce un dipinto della Madonna. Scagionato, l'uomo fece restaurare il dipinto, divenuto poi oggetto di devozione, intorno al quale è sorta la Cappella.

18-Napoli - La Cappella di Sansevero è uno degli edifici più belli di Napoli, custode di misteri che ancora oggi non cessano di interrogare gli studiosi
19 -Napoli. Cappella Sansevero, interno Cristo velato.

20 - Napoli-Piazza Plebiscito. è senza dubbio la piazza più nota di Napoli, ma anche la più grande e la più rappresentativa.  Il nome della piazza celebra il Plebiscito con cui il 21 ottobre 1860 l’Italia Meridionale, l’allora Regno delle due Sicilie, si univa al Piemonte dei Savoia


21-  Napoli. Piazza del Plebiscito- La piazza è ben delineata nei suoi spazi da quattro costruzioni: la chiesa di San Francesco di Paola, il Palazzo Reale, il Palazzo Salerno ed il Palazzo della Foresteria. Al centro della piazza sono collocate due statue equestri di Antonio Canova, raffiguranti Ferdinando I e Carlo III di Borbone.

22 -  Napoli, interno Chiesa Di San Francesco Di Paola in Piazza  Plebiscito.
23- Napoli- Piazza del Plebiscito.  Il Palazzo Reale, una delle quattro residenze usate dalla casa reale dei Borbone. I 169 metri della facciata sono tutti opera del Fontana, fatta eccezione per le arcate inferiori che nel Settecento, per dare maggiore stabilità all'edificio, furono chiuse dal Vanvitelli. Sopra l'ingresso principale, un balcone di parata ai cui lati gli stemmi reale e vicereale sovrastano quello dei Savoia. Le otto statue custodite nelle rispettive nicchie esterne raffigurano otto dei più importanti Re che sono saliti sul trono del Regno di Napoli. La varietà degli stili artistici è dovuta al fatto che ogni statua è frutto di uno scultore diverso, e tutte insieme raccontano un po' di Napoli che a questi Re deve la sua storia.

24- Napoli- Piazza del Plebiscito. Palazzo Reale - All'interno oltre all'Appartamento Reale, la Cappella Reale, i giardini e il Teatrino di corte, tante altre cose che seguono si possono ammirare.

25 - Napoli- Interno del Palazzo- Dal 1919 l'Appartamento Reale è adibito a museo con il nome di Appartamento Storico, esso racchiude tutte le stanze 'di etichetta' al Piano nobile.

26 - Napoli-Palazzo-Reale -Si tratta di sale usate all'epoca per cerimonie istituzionali e di rappresentanza. Sebbene molte camere e molti arredi, soprattutto quelli usati quotidianamente, siano andati persi, la sale più antiche sembrano non aver subito gli effetti del tempo: conservano ancora integro l'aspetto originario con statue, arazzi, mobili d'epoca e pitture. Le testimonianze storiche più importanti sono offerte dagli affreschi seicenteschi che esaltano la gloria e le vittorie degli spagnoli.

27- Napoli. Il Teatro di Corte del Palazzo Reale - Dato che, per questioni di decoro, i viceré non potevano recarsi a teatro, nel 1768 Ferdinando Fuga allestì un teatrino di corte nella Gran Sala. 

28 - Napoli i Giardini di Palazzo reale - I Giardini Reali sono l'area verde del Palazzo sin dal XIII secolo. Nell'Ottocento il botanico Federico Corrado impiantandovi lecci, magnolie, piante rare ed altri tipi di vegetali, conferì al giardino uno stile "all'inglese" che lo rese meta ambita dai visitatori. Sempre all'Ottocento risale la cancellata in ferro dorato che introduce nel viale contornato dalla statue dei Palafrenieri

29 - Napoli -Piazzetta Nilo a Spaccanapoli- Piazzetta Nilo era la patria degli Alessandrini: qui coltivavano i propri interessi, qui avevano le loro botteghe e le loro abitazioni. Per imprimere nel tempo il ricordo del loro passaggio ed il ricordo della loro terra lontana, fecero costruire una statua del Dio Nilo raffigurato come un vecchio barbuto, seminudo, che appoggia i piedi sulla testa di un coccodrillo.

30 -Napoli -  È molto antica la Statua del Dio Nilo, da oltre duemila anni la Piazza conserva questa denominazione e insieme alla statua, anche se i napoletani preferiscono chiamare questo luogo "Corpo di Napoli" perché si erge proprio nel cuore del centro antico, che si trova all'inizio di Spaccanapoli all'angolo con via Nilo.

31 -Napoli- Via San Gregorio Armeno, che si trova proprio nel caratteristico quartiere di Spaccanapoli , ed è la strada per eccellenza - Ed eccoci giunti a San Gregorio Armeno, la Via dei Presepi, una delle strade più celebri di Napoli dove l'arte presepiale la fa da padrona. Una strada in cui anche nei mesi più caldi si può respirare l'atmosfera natalizia grazie ai bottegai che lavorano tutto l'anno per creare presepi di sughero e pastori di terracotta.


32- Napoli- Chiesa di San Lorenzo Maggiore - Alla fine di San Gregorio Armeno si incrocia il Decumano maggiore, detto Via dei Tribunali. Sulla destra noterete subito la facciata di San Lorenzo Maggiore, importante espressione dell'arte gotica nel Sud Italia. Al suo nome sono legati diversi personaggi celebri: qui trovano sepoltura molti membri della famiglia angioina, nonché il musicista Francesco Durante e il letterato Giovanni Battista della Porta. In più, la Chiesa è stata il palcoscenico del celebre e piacevole incontro tra Giovanni Boccaccio e Fiammetta e anche Petrarca pare abbia alloggiato nel convento annesso per qualche giorno. La Torre Campanaria che sovrasta la Chiesa, invece, è stato il rifugio di armi duranti i moti del 1647, tant'è che prende il nome di Torre di Masaniello.

33- Napoli, interno Basilica San Lorenzo Maggiore -  La chiesa conserva importanti scavi archeologici che permettono di fare un giro nell'antica agorà greca, uno dei luoghi da cui è partita la storia di Napoli.

34 - Napoli Ospedale delle bambole - C'è un luogo straordinario alla fine di Spaccanapoli, un Ospedale delle Bambole che dal 1840 si prende cura dei giochi preferiti delle bambine. Se da piccoli avete avuto qualche problema a guardare film horror in cui la protagonista era una bambola assassina, magari limitatevi a guardare l'ospedale dalla vetrina

35 - Sede del Museo Archeologico Nazionale di Napoli - Prima scuola di equitazione poi sede dell'Università, il Museo Archeologico di Napoli venne inaugurato nel 1816 e ad oggi è uno dei più importanti nel mondo per la qualità e la quantità delle opere che custodisce. Il Re Ferdinando IV intendeva creare a Napoli un imponente istituto per le arti e, a distanza di oltre due secoli, si può dire che le sue ambizioni siano state realizzate. Il Museo Archeologico, oltre a contenere i ritrovamenti degli scavi di Pompei, ospita reperti dell'età greco-romana, le antichità egizie ed etrusche della collezione Borgia e le monete antiche della collezione Santangelo. Da non perdere il "Gabinetto segreto" che raccoglie affreschi e sculture antiche dedicate al tema dell'erotismo.

36 - Una Sala del Museo Archeologico Nazionale di Napoli - Al Museo Archeologico di Napoli restano comunque custodite numerose opere scultoree provenienti dalle Terme. I gruppi scultorei non appartengono tutti allo stesso periodo, formano un insieme eterogeneo ma organizzato armonicamente in base alla dimensioni, alla composizione e alle tematiche. Tra le diverse opere, le più celebri il Toro e l'Ercole.
37-Conservato al Museo di Napoli. Tra le opere restituite al pubblico la più famosa è l’Ercole pensoso, copia romana di un modello bronzeo attribuito a Lisippo. Fu ritrovato nelle Terme di Caracalla. 

38 - Afrodite Callipige, Museo Archeologico Nazionale, Napoli.

39 -Napoli Museo Archeologico - Sala dei Grandi Bronzi (foto databile fra il 1857 e il 1914) di Giorgio Sommer.40- Napoli Museo Archeologico Corridori-villa-papiri-Ercolano- Tra il 1750 e il 1764, grazie ad un articolato sistema di pozzi e cunicoli sotterranei, fu rinvenuta la Villa dei Papiri, una delle più ricche e sontuose ville romane. Nel Museo sono custoditi busti, statue e teste di bronzo provenienti dalla Villa.

40- Napoli Museo Archeologico, villa dei Papiri,  Corridori- 

41 -Napoli Museo Archeologico. Villa dei Papiri, Hermes in riposo

42 - La collezione Egizia del Museo Archeologico di Napoli, dopo quella dei Musei Vaticani e del Museo Egizio di Torino, è terza in Italia per ordine d'importanza. Costituitasi tra il secondo e terzo decennio dell'800, la raccolta contiene materiali rinvenuti dagli scavi della zona vesuviana e flegrea e provenienti da collezioni private. Nucleo principale della sezione è la collezione Borgia, ricca di oggetti e manoscritti provenienti dall'Egitto, seguita dalla collezione Picchianti, che comprende oggetti funerari ed accessori di uso quotidiano. Oltre a custodire importanti reperti archeologici, la collezione ha un notevole valore storico.

43- Museo Archeologico Nazionale di Napoli- collezione Egizia 

44 - Museo Archeologico Nazionale di Napoli Salone della Meridiana a Napoli Quest'enorme salone seicentesco si trova al primo piano del Museo. Sulla volta si può ancora ammirare l'affresco di Pietro Bardellino che celebra il re Ferdinando IV e sua moglie Maria Carolina, come protettori delle arti.

45 - NAPOLI SOTTERRANEA. L'ingresso è segnalato da bandiere bianche e blu con la scritta Napoli Sotterranea. Per tantissimi anni, dal profondo ventre di Napoli, è stato ricavato il tufo per costruire la città, creando così anfratti, grotte e cunicoli sotterranei, che raccontano una storia parallela alla vita della Napoli in superficie. Nella città sotterranea la gente ha condotto un'altra vita, sfruttando il suo interno in mille modi, anche come prezioso rifugio durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

46- Napoli sotterranea è il luogo dei fantasmi di Napoli, veri e falsi, buoni e cattivi. E se visitando questi cunicoli stretti e umidi avrete l'impressione di sentire uno strano vociare, non state impazzendo: è da questi cunicoli che è nata la leggenda del "munaciello" che secondo la tradizione popolare il munaciello era uno spirito un po' dispettoso che abitava gli appartamenti dei napoletani: se aveva in simpatia gli abitanti della casa poteva far comparire miracolosamente soldi nei cassetti o abiti negli armadi, ma se aveva in antipatia le persone poteva far scomparire oggetti senza farli trovare mai più. In realtà i monacielli erano i cosiddetti "pozzari", coloro che vivevano nel sottosuolo di Napoli e si occupavano del rifornimento dei pozzi.  attraverso i quali era facile arrivare alle case dei cittadini e ne approfittavano soprattutto quando le donne erano sole in case: immaginiamo che i mariti non avessero delle allucinazioni quando alludevano a questo tipo di "munacielli". In quanto ai soldi che inspiegabilmente apparivano nei cassetti, possiamo pensare che fosse il compenso di qualche moglie che cercava di risollevare un carente bilancio familiare. Ma queste sono soltanto delle supposizioni che nulla devono togliere al fascino e al grande riguardo che i cittadini napoletani nutrono per la mitica figura del munaciello.

47- Napoli sotterranea- anfiteatro romano inglobato in una casa vicino a piazza San Gaetano.


48 - Napoli-sotterranea -tunnel-borbonico 

49 - Duomo di Napoli o di San Gennaro- dall'alto

50 - Duomo di Napoli o di San Gennaro - Il Duomo -in stile gotico- ha un impianto a croce latina, a tre navate divise da pilastri su cui poggiano archi ogivali. Al termine della navata maggiore, lunga circa cento metri, si trova l'ampia abside a pianta poligonale. Il soffitto della navata principale è a cassettoni, in legno intagliato e dorato, mentre le navate laterali hanno volta a crociera, con decorazioni barocche. Le decorazioni a stucchi che decorano tutta la chiesa sono della fine del Seicento.
51- Duomo di Napoli- la magnifica navata centrale


52-  Il museo è stato aperto al pubblico nel dicembre 2003- Il Museo del Tesoro di San Gennaro è un museo di Napoli, il cui ingresso è situato accanto al Duomo e alla Cappella del Tesoro. Museo San Gennaro

53 -Duomo di Napoli- La cappella del tesoro di San Gennaro- Si trova nella navata destra e risale  alla prima metà del XVII secolo una delle principali testimonianze storico-artistiche del Duomo: la Cappella del Tesoro di San Gennaro, realizzata come ex voto con l'impegno di tutto il popolo napoletano, e con il contributo di artisti tra i più importanti della scuola barocca. E' in questa cappella che tutti gli anni, nel primo sabato di maggio, si attende con ansia il miracolo della liquefazione del sangue del santo.

54- Napoli -San Gennaro il santo Patrono e Protettore della città. Le leggende su San Gennaro, la tradizione narra che, alla morte del martire, il suo sangue sia stato raccolto da una donna molto devota che lo sistemò in varie ampolline: una storia, tra leggenda e realtà, che incrementa il fascino e il mistero che da sempre avvolgono il santo e la sua vita. Si racconta inoltre che il martire fu decapitato a Pozzuoli su una pietra e che il 19 settembre di ogni anno, giorno della sua morte, questo masso diventi di un rosso molto accesso a causa del sangue del martire che si scioglie. 

55 - Le famose Catacombe di San Gennaro risalgono al II° Secolo d.c. Il corpo del santo, dall'altissimo valore mistico, dopo essere stato custodito per più di un secolo nell'Agro Marciano, fu sepolto nelle catacombe di Capodimonte. I fedeli non persero tempo e subito cominciarono la devozione del corpo del santo con frequenti visite e preghiere pronunciate in sua memoria. Ma è il caso di dire che neanche da morti si può stare tranquilli: le ossa di San Gennaro furono trafugate dal duca Sicone, che portò il corpo del martire a Benevento. Soltanto 17 anni dopo, le reliquie furono rintracciate e finalmente trovarono nuovamente pace all'interno del Duomo.

56 - Napoli Panorama- Parco di Capodimonte, una delle colline di Napoli. Parco di Capodimonte Adiacente al Museo, un'immensa distesa di prati in cui, accanto a diverse specie vegetali, sorgono fabbricati costruiti perlopiù intorno al '700. Il Parco di Capodimonte è la più estesa area verde di Napoli. Voluto da Carlo di Borbone come riserva di caccia, è stato poi trasformato da Ferdinando II in giardino all'inglese, assumendo l'aspetto attuale. Tra olmi, lecci e piante secolari, si ammirano gli edifici storici come l'antica fabbrica di porcellane, le Scuderie e il Casino dei Principi. A Ferdinando Fuga si deve il piazzale d'ingresso e la sistemazione dei quattro viali principali e del viale centrale. 




57 - Napoli- Reggia e Museo di Capodimonte(1738), circondato dall'omonimo Bosco, riserva di caccia reale, sorge in suggestiva posizione panoramica. L'antica Reggia Borbonica che ospita il Museo di Capodimonte, è uno degli spazi verdi più belli di tutta Napoli. Il Museo raccoglie alcune opere di grandissimi maestri della pittura, come Botticelli, Goya, Tiziano e Caravaggio.

58 - Napoli  -Museo di capodimonte- Appartamento reale - Il salone da ballo


59 - Napoli  -Museo di capodimonte - Venere e Paride (Filippo Tagliolini). Opera in porcellana di Capodimonte sita nell'appartamento reale al piano nobile.

60- Napoli  -Museo di capodimonte - Caravaggio- Flagellazione di Cristo, La Flagellazione di Cristo è custodita al secondo piano del Museo di Capodimonte, nella Galleria Napoletana, dove questa ed altre opere raccontano la storia delle arti figurative a Napoli. 

61 -Napoli  -Museo di capodimonte. Madonna con Bambino e due angeli   1468-1469. di  Sandro Botticelli.

62 - Napoli, Galleria Nazionale di Capodimonte. “Fuga in Egitto”, Giotto 1303-1306-

63 -Museo di Capodimonte, Napoli- Annibale Carracci, Ercole al Bivio, 1596 circa.

64- Napoli -Museo Nazionale di Capodimonte Parabola dei ciechi di Bruegel Il quadro risale al 1568 ed è uno dei più celebri di Peter Bruegel. L'autore traduce in immagini la Parabola dei ciechi 

65 -Napoli - Museo Capodimonte di ARTEMISIA GENTILESCHI. La tela che raffigura “Giuditta che decapita Oloferne” (1612-13).

66 -  Napoli- Panorama- Castel Sant'Elmo- Certosa - Vomero-

67 - Napoli. Castel Sant'Elmo, è un castello medievale, oggi adibito a museo, sito sulla collina del Vomero. La grande mole tufacea del Castello sulla sommità della collina è uno dei luoghi più rappresentativi della città di Napoli. L’attuale configurazione, con impianto stellare a sei punte, fu realizzata tra il 1537 e il 1547 su progetto di Pedro Luis Escrivá di Valenza, esperto architetto militare, al servizio del Viceré don Pedro de Toledo, come ricorda l’epigrafe posta sul portale d’ingresso. 

68 - Napoli. Castel Sant'Elmo - Sulla collina di Napoli, uno dei monumenti più rappresentativi e più raffigurati nelle ... Da allora Castel Sant'Elmo venne adibito a carcere militare, fino al 1952. Dal 1982 il complesso monumentale è stato dato in consegna alla Soprintendenza per il Polo Museale Napoletano che ha destinato il piano superiore del carcere alto a sede della biblioteca di storia dell’arte “Bruno Molajoli” e della Fototeca. Oggi il Castello è sede degli uffici della Soprintendenza e si propone come un centro di documentazione del patrimonio artistico campano. Gli ampi spazi degli ambulacri e del carcere alto sonodestinati ad ospitare importanti mostre d’arte antica e contemporanea di prestigio internazionale. .

69 -Napoli. Castel Sant'Elmo.  La sala è posta al centro dell'affascinante spazio interno agli ambulacri cinquecenteschi del Castello ed è adibita ad uso espositivo e utilizzata per manifestazioni, cene di gala, spettacoli etc.

70 -Napoli. Certosa di San Martino vista dal porto di Napoli. La certosa di San Martino si trova su uno dei punti più alti della città. Dal belvedere, si può osservare l'intero golfo di Napoli: uno spettacolo mozzafiato. Da qui, specialmente dopo una giornata di pioggia, Napoli si mostra in tutta la sua stupenda esplosione di colori, vicoli, cielo, terra e mare. 

71 - Napoli. Appollaiata sulla collina del vomero, la Certosa di S. Martino è collegata al Corso Vittorio Emanuele attraverso la Salita Pedementina.  All'interno della certosa si trova il Museo di San Martino, in cui sono raccolte sculture e quadri napoletani del XV e XVI secolo. Per chi ama il presepe napoletano, la collezione di San Martino è la tappa obbligata dopo San Gregorio Armeno: da non perdere il Presepe Cuciniello, allestito dentro una grotta artificiale ricavata da un antico ambiente delle cucine della Certosa: uomini, animali, oggetti, il corteo dei Magi, parlano della Palestina ma raffigurano la Napoli del 700, nelle realistiche facce dei pastori, nelle botteghe e nei vestiti. Questo presepe è la più completa ed importante collezione presepiale italiana. Durante la visita troverete altri punti panoramici da dove osservare Napoli distesa in riva al mare. Come canta Pino Daniele: "Da San Martino vedi tutta quanta la città col mondo in tasca e senza dirsi una parola".

72 - Napoli- Certosa e Museo di San Martino

73- Certosa di San Martino- certosa, museo e chiesa concentrano tutte le tradizioni e l'arte napoletana in uno dei punti più panoramici della città. Ideale per una visita -mordi e fuggi.

74 - Napoli- certosa-san-martino-presepe  di Cuciniello. E' il piu' celebre presepe mai costruito a Napoli , oggi conservato nel museo di San Martino. Il celebre presepe, collocato in uno degli ambienti delle cucine dei monaci, appositamente ideato come l'antro di una grotta artificiale, si articola nei consueti elementi essenziali: la Natività, disposta al centro, entro un tempio dirupato e sormontata da una gloria di angeli,  Il presepe, punto di riferimento obbligato per gli allestimenti posteriori. Si inaugurava pubblicamente il 28 dicembre 1879

75- Napoli-Museo-Certosa-di-San-Martino- carrozza.

76 -Napoli-  Castello dell'Ovo e Vesuvio

77- Castello dell'Ovo di Napoli visto da Mergellina - Il simbolo di Napoli è il Castel dell'Ovo che sorge sull'isolotto tufaceo dell'antica Megaride (su cui la leggenda vuole che fosse approdata, sfinita, la sirena Partenope, che avrebbe dato il nome alla città antica)

78 - Napoli Castel dell'Ovo- Il nome dell’imponente Castel dell’Ovo è legato alla leggenda secondo cui Virgilio avrebbe nascosto un uovo, appunto, in una gabbia che si trovava nei sottorranei del Castello. questa gabbia fu poi chiusa da robuste serrature in un luogo segreto perchè da “quell’ovo pendevano tutti li facti e la fortuna” di Napoli. 

79 -Napoli- veduta aerea del Castel Nuovo, meglio noto come Maschio Angioino -Il Castel Nuovo, detto, impropriamente Maschio Angioino, sorge in mezzo alla Piazza Municipio, vicino ai giardini del Palazzo Reale ed a pochi passi dal porto di Napoli, sul quale si erge con la sua mole imponente è una reggia fortificata. 

80 -Napoli.  Castel Nuovo, meglio noto come Maschio Angioino - Reggia Voluta da Carlo I d'Angiò quando occupò la città nel 1266, fu residenza alternativa a Castel Capuano. Costruito da architetti francesi in stile gotico, aveva pianta quadrilatera irregolare, quattro possenti torri di difesa, mura merlate e un fossato di protezione.

81 - Napoli- Castel Nuovo, o Maschio Angioino. La Cappella Palatina, dedicata a Santa Barbara, è uno dei pochi ambienti che ha conservato l'aspetto originario. Durante il regno di Roberto d'Angiò il Castello divenne un centro di cultura dove soggiornarono artisti, medici e letterati fra cui Giotto, Petrarca e Boccaccio- - uno dei luoghi più suggestivi di Napoli, dal panorama straordinario da cui è possibile ammirare alcune tra le bellezze di questa città.

82-Napoli - Interno del Castel Nuovo- Cappella delle Anime al Purgatorio

83 - Napoli- Dopo tanta bellezza e un po' di fatica, una  vera pizza Napoletana è quello che ci vuole.

84 - Napoli .La pizza è un bene esclusivamente napoletano. Ma quella vera è fatta con pochi ingredienti, e rispetta leggi quasi divine. Acqua, farina, sale e lievito per un impasto sottile dai bordi alti e saporiti. Nonostante le varianti, tutte rigorosamente ipercaloriche, la pizza originale è la "Margherita", inventata dal pizzaiolo Raffaele Esposito in onore della Regina. Esposito la condì con pomodoro, mozzarella, olio e basilico, inventando uno dei piatti più buoni, patriottici e invidiati in tutto il mondo.A Napoli la pizza è ottima dappertutto: se volete cercare un posto dove si mangia male, non sarà facile trovarlo.  

85- Napoli- La Vera Pizza Napoletana completata 

86 -Napoli - La Vera Pizza Napoletana in  forno-a-legna

87-Napoli - Pronta da mangiare

88 -Grazie e arrivederci.



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